Il presidente dell’EPDA ha constatato che il Parkinson non è considerato una causa di alta priorità o di alto profilo dai governi europei.
I motivi sono molteplici, in primis il fatto che il Parkinson è visto come una malattia degli anziani, persone con una prospettiva e una qualità di vita inferiore; in secondo luogo, non essendo una malattia mortale, la precedenza viene data ad altre patologie.
Fa riflettere quando non viene considerata una priorità una malattia che, se non viene capita e adeguatamente trattata, ha la capacità di mettere in ginocchio uomini e donne forti, distruggendo anche le loro famiglie.
Per più di due secoli le persone con Parkinson non hanno avuto speranze e da 60 anni l’unica “medicina” esistente è la Levodopa, poco più di un cerotto su una ferita; un farmaco che non cura, ma prova solo a nascondere i sintomi e, anche peggio, può di per sé causare seri problemi.
Fino a dodici mesi fa non avevamo mai sentito parlare di Covid 19 e ora ci sono 4 o 5 “programmi di immunizzazione” in competizione per raggiungere questo glorioso traguardo. In Africa una scatola di Sinemet costa settimane/mesi di stipendio, mentre si parla di un vaccino per il Covid totalmente gratuito.
Quando è troppo è troppo!
Sotto la guida di Bas Bloem, Ray Dorsley e Michael Okun (autori di “Ending Parkinson’s”) si è riunito un gruppo di leader del mondo Parkinson, tra cui EDPA, Parkinson UK, Cure Parkinson Trust, PD Warriors, Parkinson Canada, Parkinson for Africa, European Parkinson Therapy Centre, Parkinson Foundation, ecc. L’obiettivo è quello di far iscrivere su www.PDAvengers.com il maggior numero possibile di enti, associazioni, persone con Parkinson e i loro familiari.
Il gruppo ha già presentato una mozione negli Stati Uniti per vietare alcuni pesticidi.
In una recente riunione in streaming online tutti questi leader hanno concordato di coordinare le azioni, organizzare eventi e creare un ambiente in cui il Parkinson non può essere – e non sarà! – ignorato.
Verrà utilizzato un messaggio radicale e molto più forte; uniti possiamo far sentire veramente la nostra voce!
La Malattia di Parkinson non è più simbolo di debolezza ma di determinazione e orgoglio.
Redazione